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CANTI ORFICI

Il progetto propone una lettura di alcune poesie della raccolta Canti Orfici del poeta italiano Dino Campana, scelte e lette da persone provenienti da diverse aree geografiche del mondo. Le voci, precedentemente registrate, vengono riprodotte contemporaneamente, ciascuna per mezzo di un altoparlante disposto lungo un corridoio, intrecciandosi e confondendosi le une con le altre. In diversi punti del corridoio avvengono proiezioni video in cui appare in trasparenza la figura di un danzatore in movimento.

L’operazione consiste nel coinvolgimento di soggetti “estranei” che trasformano in modo naturale e spontaneo le caratteristiche espressive, fonetiche e linguistiche di un testo composto in lingua italiana, innescando nuove prospettive di senso e interferenze nella fruizione.
Si costruisce un dialogo immaginario tra i soggetti intenti alla lettura, frammentato e a distanza, che produce variazioni capaci di modificare il significato originale della materia con cui essi entrano in contatto. Sono soggetti distanti tra loro ma uniti da una condizione che li accomuna: la percezione dell’altro.
Le nuove letture producono nuove musicalità (creare musica mediante l’oralità è il senso che Carmelo Bene dava alla sua lettura dei Canti Orfici, in cui l’oralità non riferisce, ma riscrive l’opera).
Ed è anche questo un modo per parlare di migrazioni, senza farne espressamente argomento di studio.

/// Installazione: Fabio Gionfrida e Sol Capasso
/// Danzatore: Leo Moreno
/// Voci: Sori Traore, Elena Azimova, Samar Elsherbini, Thérèse Bécue, Sergio Misto, Luciana Elizondo, Beatriz Umaña Trujilla, Ji Hailing.
/// Ringraziamenti: Daniela Negri